RIPARTIRE PER RICOMINCIARE. La Logopedia al tempo del Covid-19: l’era dei Logonauti

E’ da molto che penso a questo periodo. Pieno di incertezze, nuove sfide e paure. L’emergenza sanitaria che ha colpito il mondo intero ci ha costretto a fermarci, a riorganizzare le nostre priorità, il nostro tempo, di solito così frenetico e con il fiato corto, il nostro lavoro, a limitare i nostri spostamenti e la nostra libertà personale.

Non so voi, ma è da tempo che penso a come sarebbe stata la ripresa e quando è stato possibile anche solo pensarci… ho cercato di sfruttare il tempo a disposizione per prepararmi alla ripartenza. Ed è stato per me fondamentale organizzarmi con anticipo, cercare di informarmi al meglio da fonti certe, confrontarmi con le colleghe dello studio e con gli altri colleghi che operano in altre province e realtà (private e pubbliche)… per avere una visione più ampia, chiara ed oggettiva.

Sicuramente è stato fondamentale il documento uscito il 27 aprile di quest’anno che riguarda strettamente la nostra professione redatto dall’Albo TSRM PSTRP e dalla FLI- CDA dei Logopedisti: “LINEE DI INDIRIZZO E RACCOMANDAZIONI PER L’ ATTIVITA’ DEL LOGOPEDISTA AI TEMPI DEL COVID19” (per il file competo cliccate nel link qui sotto):

http://www.tsrm.org/wp-content/uploads/2020/04/Linee-di-indirizzo-FLI-CdA-Logopedisti-27-aprile-2020_completo.pdf

In un momento in cui l’incertezza è diventata la nuova costante… ripartire è davvero un nuovo inizio.

Sicuramente la scelta di riaprire spetta al singolo professionista o team di professionisti, centro/studio privato, in base a tante valutazioni:

  • la messa in sicurezza degli spazi e del personale
  • la disposizione dei DPI (ricerca e acquisto)
  • il bisogno dei pazienti e del loro bisogno di salute
  • il proprio sentire da professionista (autonomia, professionalità, responsabilità, etica)
  • il grado di disponibilità e di preoccupazione per l’emergenza
  • il bisogno economico
  • il bisogno di spazio individuale
  • le proprie tempistiche per prepararsi: pulizie, informazione, preparazione della documentazione, comunicazione agli altri professionisti (se presenti) e ai pazienti.

E tutto questo richiede tempo, molto tempo ve lo assicuro!

“Per gli studi professionali singoli o associati si deve fare riferimento a quanto contenuto nelle Indicazioni ai liberi professionisti pubblicate sul sito della Federazione Nazionale Ordini TSRM-PSTRP. Il DOVERE di un LOGOPEDISTA, in quanto professionista sanitario e in primis cittadino, in un contesto che si aggiorna continuamente, è SEGUIRE le indicazioni per:

✓ procedure di igiene per gli operatori e gli utenti
✓ sanificazione degli ambienti
✓ misure di distanziamento sociale quando possibile
✓ uso di Dispositivi di Protezione Individuale e Dispositivi Medicali ( Protocollo condiviso in tema di Salute e Sicurezza
)”

AUTONOMIA E RESPONSABILITA’ PROFESSIONALE. Queste le parole chiave.

Noi professionisti dobbiamo continuare a porci da guida per una condotta rivolta alla tutela della sicurezza del cittadino utente, come indicato dalle autorità competenti, quali Ministero della Salute, Regioni, Sindaci, Aziende Sanitarie e Ordini Professionali.

A tal scopo a tutti noi logopedisti è richiesto di consultare frequentemente i siti della propria regione e tutti quelli elencati di seguito:

http://www.salute.gov.it/nuovocoronavirus http://www.protezionecivile.gov.it/hom

http://www.epicentro.iss.it/ http://www.tsrm.org/

https://fli.it/ https://www.inail.it/cs/internet/home.html

QUANDO RIPRENDERE con il lavoro diretto??

Ricordiamo che per legge il nostro codice ATECO non è mai stato chiuso. Ma dall’Albo e dalla FLI erano arrivate chiare direttive di sospendere la propria attività professionale, sia pubblica che privata senza distinzione, e di proseguire solo per i casi indifferibili.

E quindi ecco la prima domanda… QUALI SONO I CASI INDIFFERIBILI?COSA SUCCEDE CON LA NUOVA FASE 2?

l DPCM 10 aprile ha portato i professionisti la cui attività era stata sospesa o autosospesa ad interrogarsi sulla ripresa del lavoro: con quali pazienti e con quali accorgimenti?

Il protrarsi del periodo di sospensione e la gestione delle fasi successive ci porterà a vedere tutti i nostri pazienti, tranne pochi casi, come inderogabili, poiché il loro bisogno di salute è rimasto a lungo senza risposta e il loro diritto alla abilitazione/riabilitazione e al miglioramento della qualità della vita appare ora inderogabile”.

Tale inderogabilità in alcuni casi non riesce a conciliarsi né con l’intervento a distanza né con le precauzioni obbligatorie per l’intervento in presenza né col diritto del professionista a tutelare la propria salute. In tali casi bisognerà fare la migliore scelta possibile supportata dalla normativa vigente e, se possibile, dalla condivisione con l’equipe di riferimento, nonché dalla discussione con l’utente o il suo tutore”.

La capacità di definire quali siano le attività derogabili e inderogabili nel proprio contesto lavorativo è definita non solo dalla definizione del Disturbo o della Patologia, ma dalle proprie specifiche competenze professionali che devono effettuare una attenta valutazione della Persona e del suo bisogno di Salute per comprendere la differibilità o meno dell’intervento e della successiva presa in carico secondo il modello Biopsicosociale. Il Modello deve tener conto delle determinanti della Salute e del suo funzionamento oltre che del contesto, il quale può presentarsi come una risorsa piuttosto che come degli ostacoli o barriere. Segnaliamo tra gli altri, il documento dell’ISS per le persone nello spettro autistico nell’attuale scenario emergenziale”.

Ulteriori approfondimenti e indicazioni per l’ambito NEUROPSICHIATRIA INFANTILE vengono fornite dalla Circolare del Ministero della Salute del 23 aprile 20202: COVID-19: Indicazioni emergenziali per le attività assistenziali e le misure di prevenzione e controllo nei Dipartimenti di Salute Mentale e nei Servizi di Neuropsichiatria Infantile dell’Infanzia e dell’Adolescenza. “

COVID-19: Indicazioni emergenziali per le attività assistenziali e le misure di prevenzione e controllo nei Dipartimenti di Salute Mentale e nei Servizi di Neuropsichiatria Infantile dell’Infanzia e dell’Adolescenza:

E’ quindi compito del Logopedista identificare, in riferimento ai criteri di esercizio professionale, i casi che possono riprendere in studio, ed in ogni caso attuare le procedure di:

  • sanificazione degli ambienti
  • pre-triage, triage e accoglienza
  • utilizzo degli opportuni DPI

al fine di assicurare la salvaguardia della salute propria e del paziente.

E ancora….”gli interventi derogabili nel momento dell’emergenza devono essere sospesi e ripresi solo quando verranno meno le indicazioni derivanti dal DPCM 4 marzo 2020, ovvero quando nei diversi territori verrà attivata quella che viene definita Fase 2“.

Nella professione logopedica esistono interventi improcrastinabili (a mero titolo esemplificativo quelli che riguardano le funzioni vitali in pazienti fragili, complessi, post-chirurgici, post ictus ecc.) che devono continuare anche nel momento dell’emergenza ad essere erogati, con gli opportuni DPI (Dispositivi di Protezione Individuale)”.

Appare chiaro quindi che a partire dalla fase 2 (ovvero dal 4 maggio 2020, vedi link decreto in basso del 26 aprile 2020) è possibile riprendere l’attività diretta con i pazienti che necessitano della terapia logopedia per rispondere al loro bisogno di salute senza più una netta distinzione tra pazienti inderogabili e derogabili. Tutti, o quasi tutti, diventano inderogabili a causa del protrarsi nel tempo dell’emergenza sanitaria.

DPCM 26 Aprile 2020

E QUI SORGONO ALCUNE DOMANDE IMPORTANTI:

  • A chi dare la priorità?
  • E come fare per quei pazienti per cui non è possibile conciliare la presa in carico con l’intervento a distanza, né con le precauzioni obbligatorie per l’intervento in presenza , né col diritto del professionista a tutelare la propria salute?
  • Quanto può impattare l’uso dei DPI nell’efficacia della pratica clinica?(Valutazione e terapia, relazione, accordo terapeutico)
  • Quali DPI sono necessari per praticare la nostra professione?Come reperirli ed utilizzarli correttamente?
  • Come portare avanti la terapia logopedia con la bocca schermata dalla mascherina per alcune patologie?(vedi ritardi/disturbi fonetici-fonologici, fascia 0-6 anni, disturbi sensoriali, cognitivi, TMF…)
  • Come gestire l’uso della mascherina nei più piccoli durante la terapia?(fascia 0-6 anni)
  • Come gestire l’uso della mascherina anche nei più grandi che non la tollerano o che sono un ostacolo alla terapia?(come potrebbe essere per balbuzie, disfonie, TMF,….)
  • TRIAGE: come effettuarlo in termini di efficacia e in accordo alla propria realtà lavorativa?
  • Altre considerazioni (ma non meno importanti): costi e necessità, senso etico, civile e professionale, fattori economici ed ecologici

Rispondere a queste domande è davvero difficile, ma penso che ogni collega si stia ponendo una serie di quesiti per poter riprendere al meglio la propria attività. La situazione lo richiede. E’ un nuovo modo di lavorare ed essendo esperti della comunicazione e del linguaggio, l’utilizzo dei nuovi DPI di certo non ci facilita le cose.

Qui di seguito proverò a portarvi l’esempio del mio studio, non come soluzione o facile risposta, ma semplicemente come proposta, che sicuramente andrà rivista e rimodellata nel tempo.

Se avete consigli, ben vengano, la condivisione in questo momento è essenziale.

Partiamo dagli elementi a mio avviso più importanti da considerare:

  • La REALTA’ in cui ognuno di noi lavora (in termini di spazi, n.° di utenti settimanali, n.° di colleghi se presenti, organizzazione, tipo di studio se privato o pubblico)
  • Il TIPO DI PATOLOGIE trattate
  • L’ETA’ dei pazienti

Se si è in più professionisti, è davvero un lavoro di squadra quello che ci aspetta.

LA MIA REALTA’ PROFESSIONALE:

Il mio studio privato è una realtà di piccole dimensioni, composta da tre studi, una sala d’attesa e i servizi. Come gruppo di professionisti siamo in 10 persone, tra logopediste specializzate in ambiti diversi, un medico Neuropsichiatra Infantile (NPI), psicologhe, una dietista e una terapista nella neuro psicomotricità (TNPEE). Ovviamente ci alterniamo per l’utilizzo delle stanze in base alle giornate già concordate insieme ed utilizziamo un calendario condiviso per gli appuntamenti. Seguiamo principalmente l’età evolutiva, ma non solo. Nello specifico: ritardi e disturbi del linguaggio (prevalentemente nella fascia 0-6), ritardi cognitivi, balbuzie e cluttering, DSA, deglutizioni disfunzionali, disfagie e adulti neurologici.

Questo per farvi capire la realtà in cui lavoro esclusivamente, gli spazi e il numero di persone che ci lavorano. Lo studio è attivo tutti i giorni dal lunedì al sabato e in determinati periodi c’è un elevato afflusso di utenti. Prima di attuare le misure indispensabili per la ripresa, ci siamo confrontate molto sulle modalità che potessero meglio rispondere alle nostre esigenze e a chi afferisce allo studio; per questo la settimana prima della riapertura ci siamo organizzate per un incontro via Skype. E siamo d’accordo di rifare un nuovo incontro tra due settimane in modo da poter rivedere alcune decisioni insieme e far fronte alle problematiche che sicuramente emergeranno in queste prime settimane di ripresa.

Di nuovo, il tempo per la riprogrammazione è necessario e richiede organizzazione e un importante lavoro di gruppo.

A CHI DARE LA PRIORITA’?

Abbiamo concordato di dare la priorità ai pazienti che erano già in terapia e che necessitavano di riprendere e alle valutazioni in sospeso (interrotte a febbraio/primi di marzo). Per le nuove richieste le abbiamo spostate a giugno. I primi colloqui e i colloqui di restituzione ai genitori invece in due modalità possibili: in studio solo con 1 genitore o via video con entrambi i genitori. Questo perché in ogni stanza ci possono essere solo due persone contemporaneamente (professionista e paziente). Preferiamo fare la restituzione ad entrambi i genitori, ma viste le limitazioni attuali ci sembra un buon compromesso.

Seguendo le linee guida, continuiamo con la teleriabilitazione a distanza nei casi in cui è possibile e se efficace (in generale nei pazienti già seguiti in terapia precedentemente, già conosciuti e più grandi, da circa 6 anni in su).

Per i pazienti più gravi cerchiamo di valutare caso per caso, di rivedere se possibile gli obiettivi e le modalità in accordo con la famiglia. Alcuni non possono riprendere né la teleriabilitazione, né la ripresa in studio, in quanto non è possibile lavorare in sicurezza (alcuni ritardi cognitivi gravi e le disfagie acute). Abbiamo programmato delle mini equipe per questi pazienti e stiamo pensando di creare uno sportello di ascolto per i genitori e per gli adolescenti a supporto del periodo difficile che stiamo affrontando.

ORGANIZZAZIONE FUNZIONALE DELLO STUDIO: ORARI, DISTANZIAMENTO, DOCUMENTI, TRIAGE

 Per organizzare al meglio l’attività in studio abbiamo creato un documento dettagliato con tutte le indicazioni necessarie per poter accedere allo studio in sicurezza, delineando le misure necessarie per contenere il contagio da Covid 19 richieste dal Ministero della Salute adottate dal nostro studio. Inviamo il file prima dell’incontro e devo dire che per ora tutti i pazienti e i genitori dei minori le stanno rispettando rigorosamente.

Qui di seguito le misure richieste agli utenti dello studio:

Qui di seguito invece le misure adottate dallo studio:

Questo modello è stato creato in base alla nostra realtà lavorativa di studio professionale privato e sappiamo che dovremo rivederlo in base all’evolversi dell’emergenza e in base alle varie problematiche che eventualmente emergeranno nel prossimo periodo.

Piccolo riassunto….

Oltre a questo documento, inviamo ai pazienti e ai minori dei bambini che vengono in studio anche la scheda TRIAGE da portare compilata il giorno stesso dell’appuntamento. Le domande devono essere valide a partire dal giorno precedente dell’incontro. E’ necessario ad ogni incontro. Per chi accompagna i minori chiediamo a voce le stesse domande; alcuni genitori più previdenti compilano due documenti, uno per il bambino e uno per loro stessi.

Ecco il modello che abbiamo scelto, facendo riferimento a quello segnalato e proposto dal nostro Albo:

Altre note organizzative:

Abbiamo deciso di riprendere gradualmente con i pazienti, distanziandoli di 15 minuti l’uno dall’altro con gli appuntamenti. Anche noi colleghe abbiamo ripreso un pò alla volta e non tutte la stessa settimana. Ai primi di giugno saremo tutte e prevedendo di lavorare contemporaneamente in tutte e 3 le stanze dello studio, abbiamo pensato di suddividere l’orario di inizio in base all’utilizzo della stanza. Per es. chi è nella stanza 1 inizia alle .00, chi nella stanza 2 alle .10, chi nella stanza 3 alle .20. Le sedute durano 45 minuti, in questo modo è più difficile che ci siano persone in sala d’attesa e che si incrocino nel cambio tra un pz e l’altro.

Tra ogni pz è necessario: arieggiare la stanza, disinfettare tutte le superfici di appoggio usate (es. tavolo e tavolino per i bambini), sedie, interruttori, maniglie ed eventuale materiale usato. Ovviamente cambio guanti tra ogni pz ed eventualmente pulire la visiera (necessario farlo a fine giornata lavorativa). A breve vediamo meglio proprio il discorso dei DPI necessari.

Per i giochi: c’è una scatola a disposizione in una zona comune con l’etichetta “DA SANIFICARE”, in modo da poterli lavare e sanificare a fine giornata o a fine settimana. Altrimenti, nel caso i giochi servano per la seduta successiva, è possibile igienizzarli con l’alcool alimentare presente in ogni studio. E’ necessario spruzzare e lasciare agire per 10 minuti. Molto utile davvero, lo sto usando molto. (E’ funzionale anche per riutilizzare le mascherine spruzzando esternamente e aspettando sempre 10 minuti).

Questo è quello che io utilizzo, disponibile in erboristeria e in farmacia.

DPI NECESSARI

Per la nostra realtà e in base alla tipologia di patologie che seguiamo abbiamo scelto di usare:

  • mascherina FFP2 (chirurgica solo se anche l’altra persona è in grado di tenerla in modo corretto e continuato, es. adulti)
  • visiera sempre
  • guanti
  • camice in cotone personale da cambiare/lavare ogni giorno
  • calzature sanitarie (copriscarpe per gli utenti) NB: questo non è un DPI necessario, ma scelto da noi per mantenere più pulito lo studio soprattutto quando c’è molta utenza

NELLO SPECIFICO: MASCHERINE

IMPORTANTE: SCELTA ed UTILIZZO CORRETTO

Visto che l’80% dei nostri pz sono minori e molti di loro rientrano nella fascia 0-6 anni, abbiamo deciso di preferire l’utilizzo della mascherina FFP2 insieme alla visiera. In questo modo proteggiamo loro e noi stessi anche nel caso che non riescano a tenere la loro mascherina.

Ricordo che sotto i 6 anni l’utilizzo della mascherina nei bambini non è obbligatoria.

Per una maggiore chiarezza vi riporto quanto consigliato dal nostro Albo per l’utilizzo delle mascherine in età evolutiva:

Questa è un esempio di mascherina FFP2 disponibile in farmacia (anche se è a volte difficile reperirle).

Questo modello invece è quella che sto utilizzando personalmente e devo dire che mi sto trovando davvero bene, è morbida, aderente e traspirante, non lascia segni sul volto: ImproMask Plus. E’ in tessuto lavabile e dentro alla confezione ci sono 4 filtri (ogni filtro dura 3 giorni) ed è protettiva al pari di una FFP2. E’ disponibile in diversi colori. La prima l’ho trovata in farmacia, poi sono esaurite e ho dovuto reperirle on line e sono arrivate nel giro di una settimana dall’ordine. Dal sito di INGROS carta GIUSTACCHINI S.p.A. www.giustacchini.it

GUANTI

Importante anche qui… l’USO CORRETTO. Nei bambini in studio non ne chiediamo l’utilizzo ma igienizziamo le mani appena entrati, durante la seduta se necessario e alla fine prima di uscire.

VISIERA O PANNELLO IN PLEXIGLASS

La visiera a mio avviso per noi è necessaria, visto che lavoriamo spesso con i più piccoli in prossimità e anche come doppia protezione per noi e per loro oltre alla mascherina.

Inoltre, nel caso dobbiamo toglierci la mascherina per far vedere al bambino l’atteggiamento articolatorio, è doveroso metterci a distanza di sicurezza ma almeno la visiera funge da protezione ed è trasparente (come consigliato dalle linee guida).

Quella che uso in studio l’ho presa dal sito: https://reggianivisual.com

Per il pannello in Plexiglass al momento non l’ho ritenuto necessario dal momento che tutte abbiamo la visiera. Ma è funzionale se i pazienti che si seguono sono principalmente di età scolare (sopra i 7 anni) e/o adulti e si utilizza una postazione di lavoro più fissa che dinamica.

CAMICE

Nelle linee guida c’è indicato camice/camice monouso. Per motivi di costi e di sicuro accumulo di rifiuti indifferenziati abbiamo optato per il camice personale in cotone. Consigliato averne almeno due o più da poter alternare. Da lavare ad ogni utilizzo.

COPRISCARPE

DPI non necessario per la nostra realtà e per le patologie che seguiamo, ma sicuramente utile per mantenere lo studio più pulito ed igienico. Per noi professionisti calzature sanitarie, per gli utenti copriscarpe monouso. Mentre per i bambini in età prescolare proponiamo di far togliere loro le scarpe all’ingresso prima di entrare in stanza.

SANIFICAZIONE

  • ambienti
  • giochi e materiali

MASCHERINE NEI BAMBINI DURANTE LE SEDUTE DI TERAPIA

Una questione che nella pratica non è proprio così semplice da gestire. In questi primi 10 giorni di lavoro in studio ho notato che alla maggior parte dei bambini (soprattutto di età prescolare) la mascherina dà proprio fastidio; preferisco lasciarli liberi di scegliere se utilizzarla in seduta o se riporla in un sacchetto in modo da poterla rimettere per uscire. Spiego loro perché è importante tenerla e che capisco che dia fastidio. In certi casi, è proprio la terapia che non permette l’uso della mascherina nel bambino. Vedi per esempio i piccolissimi con ritardo di linguaggio, i disturbi fonetici-fonologici, le TMF, i bambini con balbuzie,…. Per questo è importante per il terapista indossare la mascherina FFP2 e la visiera. Altre volte mi hanno stupito e l’hanno tenuta per tutta la seduta (soprattutto i più grandi). Vedo che lasciarli liberi di scegliere li mette molto a loro agio e rafforza il legame terapeutico. Sicuramente è un aspetto su cui mi confronterò con le atre colleghe in base a come andrà nelle prossime settimane.

E’ SEMPRE POSSIBILE LAVORARE CON LA BOCCA SCHERMATA?

No. Semplicemente per il lavoro che svolgiamo, la nostra importante funzione comunicativa e relazionale, per la fatica fisica che ne deriva e per tanti altri aspetti che vanno a complicare il nostro lavoro di riabilitatori del linguaggio e della comunicazione.

Al momento l’unica indicazione precisa arrivata dall’albo è che se necessario per la terapia possiamo, a giusta distanza di sicurezza (circa 2 metri), toglierci momentaneamente la mascherina tenendo la visiera e far vedere la bocca per la funzione e il tempo necessario.

La schermatura della bocca ad opera della mascherina appare un grosso limite per il lavoro del logopedista più che per altri. Andrà quindi valutato attentamente il setting preferibile per ogni caso: di persona con mascherina o a distanza senza mascherina, eventualmente combinando le due modalità e diversificando le attività a seconda della modalità”.

E’ allo studio la fattibilità di mascherine con inserto trasparente, fermo restando che ogni dispositivo utilizzato deve avere l’omologazione”.

A tal proposito ho acquistato delle mascherine con finestra trasparente che potrebbero risolvere questa questione, molto importante per noi logopedisti, ma devono ancora arrivare e devo provarle prima di consigliarle e di darvi un mio personale feedback.

Intanto eccole qui in foto:

Bene…da tutto quello che abbiamo detto… appare molto chiaro che è necessario avere e dare INDICAZIONI CHIARE E PRECISE, sia agli utenti, che ai professionisti che lavorano con noi.

Per finire…

CONSIGLI PRATICI:

Da avere in studio:

  • carta per pulire le superfici di appoggio e disinfettati specifici
  • alcool alimentare per poter riutilizzare le mascherine e per disinfettare velocemente i giochi utilizzati
  • sacchetti richiudibili (MOLTI) per i DPI da smaltire e …. per le mascherine dei bambini che in seduta non riescono a tenere
  • bidoni appositi per smaltire i DPI (indifferenziata)
  • scritte ovunque con i materiali puliti e sporchi
  • infografiche all’entrata e all’uscita dello studio chiare e comunicative

Per l’efficacia dello studio:

  • documentazione personalizzata per la vostra realtà lavorativa
  • comunicazione diretta con i pz e con i vostri colleghi
  • riunioni di equipe tra i colleghi programmate a breve distanza visto il veloce evolversi degli eventi e dei numerosi decreti ministeriali
  • ORGANIZZAZIONE degli appuntamenti puntuale e precisa
  • ORGANIZZAZIONE dei materiali
  • INFORMAZIONE ed ORGANIZZAZIONE…l’ho già detto??

INFOGRAFICHE UTILI


SITOGRAFIA UTILE

http://www.tsrm.org/wp-content/uploads/2020/04/Linee-di-indirizzo-FLI-CdA-Logopedisti-27-aprile-2020_completo.pdf

http://www.salute.gov.it/nuovocoronavirus%20http://www.protezionecivile.gov.it/home

http://www.epicentro.iss.it/%20http://www.tsrm.org/

www.iss.it

https://fli.it/%20https://www.inail.it/cs/internet/home.html

www.reggianivisual.com

www.giustacchini.it

Nota: questo articolo verrà aggiornato in base all’evoluzione dell’emergenza sanitaria e in base alle possibili variazioni che ci saranno durante la ripresa lavorativa

Ultima Rev. 13 Maggio 2020

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